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Pagine scritte e pagine sfogliate

SCRIVERE PER RAGAZZI

 

            Da bambina faticavo a trovare il tempo di leggere. La mia immaginazione non aveva soste, sempre al lavoro e mi circondava di mondi e creature fantastiche per tutto il giorno. Le mie mani ancora piccole costruivano città immaginarie con carta e nastro adesivo e le popolavo con bamboccini di pongo colorato e tutto quello che trovavo in giro. No, il libro mi osservava ammiccante dallo scaffale ma non mi interessava ancora. Finchè non entrò in casa La Tela di Carlotta di E.B. White con le bellissime illustrazioni di Garth Williams.

 

            Ricordo che iniziai a leggere con diffidenza, finchè non venni rapita dalla storia e avvenne la grande magia: la trasfigurazione. Non ero più in camera ma stavo vivendo un’avventura. Non ero nemmeno più io, ma stavo vivendo situazioni forti, coinvolgenti. Mano a mano che sfogliavo le pagine, che nemmeno vedevo, il mio cuore batteva più forte, sobbalzavo, avevo paura, ridevo e lacrime vere bagnavano la carta. La lettura di quel libro mi fece provare tante emozioni diverse, ed erano vere. Ero sbalordita. Fu una scoperta grandissima e soffrii quando non incontrai subito dopo un libro altrettanto affascinante. Anche questo mi servì. Sono incontri speciali, come colpi di fulmine e si può anche restare delusi. La certezza di poter scegliere tra tanti libri era comunque consolante.

 

“L’esperienza letteraria nutre l’immaginazione”[1] e solo con quell’incontro ne intuii le potenzialità. Leggere non faceva sprecare tempo, come pensavo, non imbriglia la fantasia, come ritenevo, ma apre mondi fantastici, altri dai miei e fonte di nuove ispirazioni. Da questa consapevolezza iniziai a scrivere. Storie incredibili che mi divertivano quanto i giochi che inventavo. Gioco, lettura e scrittura non mi hanno mai abbandonato.

 

Scrivere per ragazzi quindi mi è caro e anche più congeniale. Ma, come insegna la scrittrice Manuela Salvi, “le regole del gioco ovviamente sono in parte diverse rispetto a quelle che muovono la narrazione per adulti…invece di facilitare il compito dell’autore, lo complicano.”[2] E questo perché lo scrittore di libri per ragazzi ha delle responsabilità imprescindibili verso i suoi lettori. Gestire una storia, che dovrà essere molto interessante, coinvolgente, e potrà avere anche ingredienti fantastici, è un compito impegnativo, che implica una tecnica specifica, differente da quella usata dagli autori di libri per adulti.

 

Ne sono consapevole e con sempre maggiore preparazione affronto le mie sfide creative, nella speranza di incoraggiare lo stupore di qualche giovane lettore e magari di riuscire a fare la stessa magia che mi rapì dentro un libro, da bambina.

 

 

 


 

[1] Siamo quello che leggiamo, Aidan Chambers, Equilibri, 2011, pg.73.

 

[2] Scrivere libri per ragazzi, Manuela Salvi, Dino Audino Editore, 2011, pg.11.

 

 

 

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