Mostra IBBY e DISABILITA'

MOSTRA IBBY

LIBRI E DISABILITA' RIVOLTA A TUTTI.


Lunedì 13 Maggio sono andata locali del Centro Documentazione Handicap “Accaparlante” di Blogna, insieme ad alcune amiche interessate quanto me, a consultare alcuni libri per bambini che affrontano le disabilità.

È una mostra itinerante, che sta facendo il giro del mondo: Outstanding Books for Young People with Disabilities, questo il titolo della mostra, è la selezione bibliografica internazionale d'eccellenza dedicata ai libri per ragazzi con disabilità curata dal Centro di Documentazione IBBY sulla Disabilità.


Giusto divulgare cose belle quindi riporto, per chi non lo conoscesse, qualche dato in più preso dal sito: http://www.bibliotecasalaborsa.it/ibby/documenti/23594


Che cosa è IBBY?


«IBBY - International Board on Books for Young People è un'organizzazione no-profit fondata in Svizzera nel 1953. È una rete internazionale di persone, che provengono da oltre 70 paesi, impegnate nel facilitare l'incontro tra libri, bambini e ragazzi.

I libri possono aiutare un bambino che cresce in un contesto difficile ad avere una migliore qualità della vita.

IBBY promuove a livello internazionale il diritto dei più giovani ai buoni libri e alla lettura, creando ovunque per l'infanzia l'opportunità di accedere a libri di alto livello letterario e artistico e incoraggiando la pubblicazione e la distribuzione di libri di qualità per bambini specialmente nei Paesi in via di sviluppo.

Ogni sezione nazionale di IBBY ha come obiettivo quello di promuovere la letteratura per l'infanzia del proprio Paese.».


Ogni due anni, sulla base delle candidature presentate dalle sezioni nazionali, il Centro Documentazione IBBY seleziona la migliore produzione editoriale dedicata a bambini e ragazzi disabili nelle seguenti categorie:

-          libri espressamente creati per bambini con disabilità (ad esempio in Braille, con simboli BLISS, ecc.);

-          libri della produzione regolare, che si distinguono per essere letti anche da bambini con disabilità;

-          libri che hanno per protagonisti o parlano di bambini e ragazzi con disabilità.


Nello stesso link è consultabile la bibliografia della mostra.


Dopo un primo momento di disorientamento poiché mancavano le responsabili della biblioteca in cui sono disposti i libri, provenienti da tutto il mondo, ci siamo sedute con il colorato bottino davanti a noi.


Libri belli, non c’è dubbio!


La pila è composta da poca narrativa e molti albi, considerando che sono in lingua originale questo ci agevola. Ogni libro contiene comunque una breve sinossi o piccola presentazione in inglese, per permettere di usufruire del senso del testo scritto in cinese o arabo o altre lingue che non tutti conoscono. Ognuno di noi ha sfogliato le pagine tattili o semplicemente “nuove”, per l’unione di segni differenti, con scintille di piacevole stupore.


Indubbiamente mi ha catturato la meraviglia dell’armonia tra segno grafico e linguaggio dei segni, o in braille degli albi tattili, in cui si gioca con i puntini e si impara a leggere. Mi hanno sicuramente mosso qualcosa dentro, che ho sempre avuto, ma è venuto a galla. A parlare di quei libri, confrontandosi con le amiche presenti e con la vita vera, che ha mille segni privati, mi ha fatto venire una gran voglia di “fare”.

Una specie di urgenza.


I libri sono interessanti, alcuni meno fruibili, ma in linea di massima tutti davvero belli. Alcune storie sono divertenti altre poetiche, si ride, si riflette e si diventa anche pensierosi e non c’è nulla di male, è concentrazione e tuffo nell’animo.


Lola e io, Chiara Valentina Segré, Paolo Domeniconi, Camelozampa, 2012, lo conoscevo già. Racconta la storia di una ragazzina ipovedente e cambia la prospettiva della narrazione. Ecco, questo accade anche in altri albi e crea empatie inaspettate, sempre piacevoli e interessanti. Noi, di Elisa Mazzoli, ill. Sonia Maria Luce Possentini, Bacchilega Editore, 2014, anche questo albo lo conosco ed è un gioiello, Angela che ha seguito la sua nascita ci ha raccontato i dietro le quinte della storia che è basata su fatti reali, e non si fatica a crederlo. Molto bello. Ma questi sono già dei bellissimi esempi di libri che girano a scuola, almeno dovrebbero in tutte le scuole. Storie con la CAA 3 - Tre in-book per bambini di 3-6 anni, Elena Magni, Mariacristina Ungari, Claudia Denti, Chiara Anna Conti, Laura Costanzi, Roberto Introzzi, Edizioni Centro Studi Erickson, 2014, già rientra nella categoria dei libri più particolari, per non parlare di quelli con i linguaggi speciali di una specifica disabilità.


Qui la bibliografia anche straniera:

http://www.torontopubliclibrary.ca/search.jsp?Erp=20&N=37910&Ns=p_pub_date_sort&Nso=1&Ntk=Keyword_Anywhere&Ntt=ibby&advancedSearch=true&view=grid


Credo di averli sfogliati quasi tutti, se dicessi letti mentirei perché alcuni erano inaccessibili a causa della lingua a me ignota, più accessibili invece altri ricchi di segni nuovi, di alcuni ho fatto delle foto per poterne trattenere il ricordo unito all’emozione che mi hanno suscitato.


Ognuna di noi ha notato aspetti che si legano alla disabilità o mancano nella letteratura dell’infanzia. Per esempio, la presenza di bambini down negli albi…rari o nulli. Quelli consultati nella mostra in cui erano protagonisti (mai comparse), avevano un indirizzo infatti mirato ai genitori di bambini con la stessa sindrome o a insegnanti di sostegno, ma non a tutti. Quanti di quei libri saranno proposti a una classe di bimbi normodotati?

A me preme questo aspetto. Qualche progetto esiste, in alcune scuole, ma è poco.


La sensibilizzazione a mio parere dovrebbe iniziare subito, già nella scuola dell’infanzia, perché offrendo i bellissimi albi della biblioteca scolastica, compresi quelli con la diversa lettura di segni e linguaggi, sarà normale essere disabile e non per questo diverso dagli altri compagni.


Come diceva Carla, meravigliosa promotrice di libri e attenzioni belle, “guardiamo a quello che sanno fare questi bambini e non a quello che non riescono”. Che poi, ogni classe di bambini è ricca di diversità: uno impara a tenere le forbici in mano mentre il compagno proprio fatica, stessa cosa per disegnare, colorare, saltare e tutte le competenze che arrivano con tempi diversi per tutti.


Quando accade un piccolo incidente che coinvolge un compagno disabile, ho sempre sentito dire ai miei figli: “vabbè, ha avuto un problema”, perché ognuno ne ha quotidianamente e pazienza se a qualche bambino accade più spesso. Soprattutto apprezzo che al racconto del “problema” segua un complimento per le altre doti. Riconoscere i pregi, oltre ai limiti, è fondamentale e fortunatamente in loro è passato. Anche perché fa parte della normalità, appunto.


A me piace scrivere, si sa, e nutro pure ambizioni, lo dico sorridendo ma non mi nascondo. La mia voglia di fare intanto è partita con delle parole scritte e la ricchezza del quotidiano è sempre più consapevole.


Se riuscite, andateci!

 

La mostra è consultabile fino al 29 maggio nei locali del Centro Documentazione Handicap in via Pirandello 24.  http://www.accaparlante.it/node/30393

 

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